- Novembre 8, 2018 12:50 pm
- Emicrania•Mal di testa tipologie•Senza categoria
- Francesco Ciaccia
Scoperta proteina monoclonale che consentirebbe a chi soffre di emicrania di dire addio a questo fastidioso disturbo. La proteina monoclonale CGRP, per la precisione un anticorpo coinvolto nell’eziologia del mal di testa che aiuterebbe a combatterlo. Le sperimentazioni danno buona speranza a quelle persone che sono disperate, in quanto hanno già provato tutti i rimedi a disposizione. Gli anticorpi monoclonali, somministrati una volta ogni mese per via sottocutanea, possono aiutare a combattere la frequenza e la forza degli attacchi di mal di testa. Al momento la terapia è sotto sperimentazione, però potrebbe essere un grande sollievo per chi soffre di una media di 15/16 attacchi di media entità al mese. Questi attacchi si traducono spesso nell’impossibilità di lavorare, in quanto richiedono riposo e necessità di rimanere al buio ed in silenzio per diverse ore.
Altri rimedi per emicrania forte
La biologia e le ricerche diagnostiche degli ultimi anni hanno dato una forte spinta alla ricerca di fattori ereditari per una patologia così particolare come l’emicrania: sono state riconosciute 44 varianti genetiche legate allo sviluppo degli attacchi di emicrania. Il responsabile sarebbe il gene Tresk, che concorre nella formazione del mal di testa con una mutazione a livello genetico. Il gene agisce precisamente sulla trasduzione di uno stimolo di un canale che non viene tradotto correttamente. L’idea è quindi quella di utilizzare dei farmaci antagonisti, che aiutino a “mediare” correttamente lo stimolo non adeguato. I rimedi di questo tipo, di solito, sono per casi molto gravi, che non trovano risoluzione in altro modo. Tuttavia, è spesso fuorviante pensare che sia necessario ricorrere solo alla terapia genica per combattere in modo risolutivo l’emicrania. Spesso basta avere uno stile di vita corretto per ridurre la frequenza degli attacchi.
Emicrania forte ed intolleranze alimentari
Anche le intolleranze alimentari possono causare attacchi di mal di testa molto importanti: il sistema cerebrale memorizzerà la risposta antigenica a determinati alimenti “scatenanti”. Alimenti incriminati possono essere ad esempio cioccolata, frutta secca, dolci e spezie, o alimenti particolarmente elaborati che causano una digestione lenta e difficile. Le macromolecole non digerite e potenzialmente dannose, che affaticano fegato e reni, rimangono in circolo, causando così un affaticamento generale e una certa dolorabilità.
Il dolore da intolleranza alimentare si riconosce come un dolore pulsante fra zigomo e tempia, che si irradia spesso monolateralmente. Spesso il problema è legato alle alterazioni della mucosa intestinale, che permette alle sostanze nocive di passare attraverso la mucosa, quindi di accumularsi nell’organismo, aumentando la loro potenziale tossicità.
Come curarsi?
L’abuso di antidolorifici non fa altro che peggiorare la situazione ed aumentare il dolore. L’approccio migliore in questi casi è sempre quello di capire, tramite i test attualmente disponibili, quali sono gli alimenti a cui si è intolleranti e seguire una dieta adeguata, in modo da eliminare alla base i problemi legati all’emicrania da intolleranze alimentari.
Qual è l’approccio migliore?
L’approccio migliore è quello di cercare di riconoscere la causa che conduce agli attacchi di emicrania potenti ed eventualmente seguire la terapia prospettata e consigliata dal medico, in modo che gli attacchi diminuiscano ed eventualmente si possa ottenere un miglioramento della propria qualità di vita. Solo identificando la causa principale di emicrania forte si potrà avere una cura definitiva: il consiglio è sempre quello di partire dal miglioramento dello stile di vita per poter eventualmente gestire poi l’approccio terapeutico migliore e più adatto al caso specifico.